Oggi alle 17 è previsto il Tavolo di confronto istituito dall' Esecutivo sul problema "Pulizia e Vigilanza delle scuole"; pur non essendo tra i soggetti che siederanno a questo tavolo, il Gruppo Provinciale Intercomitati ed Interistituti della Provincia di Venezia (GPII) - di cui la nostra scuola fa parte - ha voluto far sapere le sue valutazioni e la sua posizione sulla vicenda mediante questa lettera aperta indirizzata ai Ministri del Lavoro e dell'Istruzione.
al Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Prof.ssa STEFANIA GIANNINI
al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
GIULIANO POLETTI
e p.c. Ai partecipanti al Tavolo di confronto nazionale sulla questione degli appalti per i servizi esternalizzati nelle scuole
Ai capigruppo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
Ai parlamentari del Veneto
Egregi Ministri,
in occasione della riunione del Tavolo nazionale di martedì 25 marzo, come genitori organizzati nel Gruppo Provinciale Intercomitati ed Interistituti della provincia di Venezia ci rivolgiamo a Voi per esporVi tutte le nostre preoccupazioni per le notizie che in questi giorni ci sono giunte riguardo le soluzioni che si stanno approntando per la questione dell'appalto Consip, bandito sulla base del “limite di spesa” stabilito dal DM 69/13, e alla conseguente grave carenza di servizi derivata alle scuole.
Dopo ormai ben due provvedimenti urgenti, emanati uno nel dicembre 2013 dal Parlamento con la Legge di Stabilità, e l'altro dall'attuale Governo tramite il DM 16/14, l'Esecutivo e il Parlamento sono ora chiamati a dare soluzioni e prospettive definitive ad una crisi i cui connotati sono certamente legati a scelte del passato, ma che nello specifico sono legati agli insufficienti fondi stanziati per la gara d'appalto stessa, nell'auspicio anche che per il futuro l'intera politica delle esternalizzazioni venga radicalmente rivista.
Il primo rammarico però che come genitori abbiamo - ma ci facciamo interpreti anche di un sentimento diffuso tra il personale della scuola - è che, da quando è esploso il problema, tutta la vicenda sul piano istituzionale sia stata incentrata (come dimostra il testo del comma 748 ) sulla sola questione occupazionale. Aspetto che pure noi sosteniamo con forza ma che non esaurisce il problema, e relegando così le istituzioni scolastiche a mero contesto di sfondo. Questa osservazione non poggia evidentemente su di ottica settoriale, bensì deriva dalla consapevolezza del fatto che il lavoro buono debba essere finalizzato a funzioni reali e non assistito, e che solo così si possono perseguire funzionalità, economicità, sviluppo e anche civiltà.
Andrebbe allora affermato senza alcuna esitazione che la mancanza di lavoro per i dipendenti delle ditte appaltatrici si è tradotta, e si traduce, in mancanza di servizi essenziali per le scuole, servizi che minano direttamente il diritto allo studio, alla salute e alla sicurezza costituzionalmente garantiti.
Andrebbe allora garantito conseguentemente che i due aspetti siano tenuti assolutamente legati, al fine di trovare soluzioni strutturali degne del delicato problema che abbiamo davanti e non procedere con ulteriori soluzioni pasticciate.
Quanto apprendiamo invece dalla lettera del 14 marzo u.s. dell'assessore alla scuola della Regione Toscana, Emmanuele Bobbio, al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, sembra andare in tutt'altra direzione: quella di ipotizzare cioè soluzioni transitorie e temporanee (un biennio) per garantire una certa quota occupazionale da destinare a creative "attività accessorie e di abbellimento o di manutenzione straordinaria delle scuole", quando il vero problema è drammaticamente la carenza ormai accertata, pur se in misura differente tra scuola e scuola, dei servizi minimi essenziali necessari.
Questa via, oltre a fornire una soluzione mascherata al problema, gravida di ulteriori complicazioni organizzative, se confermata segnerebbe il destino della scuola che, esaurito questo tempo di due anni, si troverebbe a subire integralmente le condizioni disastrose di un appalto sbagliato in radice.
Non è possibile infatti sostenere che con la stessa spesa degli ATA accantonati si possano acquistare tramite appalto servizi equivalenti, e dunque l'unica via maestra e trasparente è quella di ammettere il limite e l'errore contenuto in quella scelta di spendig review fatta a suo tempo, che confligge oltretutto con la stessa Direttiva della Presidenza del Consiglio del 3 maggio 2012 tesa a garantire, nell'ambito della spendig review, la stessa qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Nella su citata lettera si fa però anche accenno all'intenzione del Ministro Giannini di aprire anche un altro Tavolo dove trattare specificatamente la questione scuole. Se confermata, questa pur apprezzabile sensibilità espressa, certifica ulterioemente come si stia davvero procedendo per settori separati, e dunque conferma tutte le nostre preoccupazioni.
Certamente, anche nell'augurabile prospettiva di un'intera nuova sistemazione dei servizi di pulizia e di vigilanza nelle scuole, una trattazione specifica sarà necessaria, ma essa non può oggi prescindere dalla semplice garanzia di assicurare per il futuro almeno la quota di lavoro che era presente nelle scuole fino a dicembre 2013 (già tagliata linearmente del 25% da un provvedimento del 2010 dall'ex ministro Gelmini). Se poi dovessimo affidarci alle risorse accantonate le stesse andrebbero ricalcolate istituto per istituto essendo evidente già adesso in molti casi la loro incongruenza.
Gentili Ministri, lasciandoci, a Treviso presso la scuola Coletti, con un palloncino dalla faccetta triste offertoVi come dono, ci avete rassicurato che il punto di vista della scuola sarebbe stato ascoltato e tenuto in massima considerazione e che quel palloncino sarebbe dovuto tornare a sorridere. Contiamo adesso sulla Vostra consapevolezza a non lasciare ulteriormente scivolare la scuola, anche per questa via, su quella del degrado e dell'impoverimento già avviati da tempo.
Gruppo Provinciale Intercomitati ed Interistituti della Provincia di Venezia